Durante il 2012, grazie a tutti gli impianti fotovoltaici installati in Italia sono stati prodotti circa 18.862 GWh di corrente, sufficienti a coprire il 5,5% del fabbisogno totale di energia elettrica del Paese; attraverso tale produzione si è evitato di immettere nell’ambiente una quantità di CO2 pari a circa 8 milioni e 300 mila tonnellate annue.
Contemporaneamente, per via di questa quantità di energia auto-prodotta “in casa” si è anche evitato di importare una notevole quantità di fonti fossili dall’estero, con conseguente impatto positivo sulla bilancia commerciale del Paese, facendo calare il “costo crudo” dell’energia elettrica rispetto agli anni precedenti.
La tecnologia fotovoltaica, inoltre, è da considerarsi strategica per il nostro territorio in virtù del suo alto potenziale; l'Atlante Europeo della Radiazione Solare, redatto dalla UE, mette in evidenza l’idoneità delle caratteristiche climatiche dell'Italia, considerata una delle aree d’Europa più adatte all’utilizzazione della radiazione solare per usi energetici.
Funzionamento
I principali componenti di un impianto fotovoltaico sono: i moduli fotovoltaici, l’inverter, la parte elettrica, la struttura di supporto.
I moduli fotovoltaici, sfruttando il cosiddetto “effetto fotovoltaico” generano corrente elettrica continua (DC), mentre l’inverter, posto a valle, converte tale flusso in corrente alternata (AC): in tal modo si rende possibile l’utilizzo dell’energia prodotta per il fabbisogno delle proprie utenze in maniera diretta ed automatica.
La prima fonte di guadagno di ogni impianto fotovoltaico deriva quindi dal risparmio nella bolletta della corrente elettrica, pari alla quantità di kWh non più prelevati dalla rete (perché autoprodotti ed autoconsumati direttamente) moltiplicati per il costo del singolo kWh, che in Italia per utenze domestiche può variare dai 20 fino ai 35 centesimi.
La seconda fonte di guadagno deriva dall’ammontare di corrente prodotta in eccesso rispetto al proprio fabbisogno, la quale viene ceduta alla rete elettrica nazionale ed è generalmente retribuita tramite il meccanismo dello Scambio Sul Posto (SSP) con accrediti effettuati dal GSE (Gestore Servizi Energetici) direttamente su un conto corrente personale.
Infine, la terza fonte di guadagno è attualmente ottenibile grazie alle detrazioni fiscali ai fini IRPEF, che per gli impianti fotovoltaici ammontano al 50% del valore complessivo della spesa (IVA inclusa), da suddividere in 10 anni (5% all’anno).
Tecnologia
La grande maggioranza dei pannelli fotovoltaici installati in Italia utilizza il silicio come principale materiale semi-conduttore.
Principalmente, vi sono tre tipologie di moduli in silicio: mono-cristallino, poli-cristallino ed amorfo; passando dalla prima tipologia dei tre all’ultima si ravvisa un’efficienza decrescente della potenza nominale rispetto alle dimensioni del modulo (ogni kWp installato richiede cioè man mano più spazio), ma aumenta la capacità di lavorare meglio in condizioni di scarso e non ottimale irraggiamento (migliora, in altre parole, la flessibilità di utilizzo).
Una parte minore delle installazioni vede invece l’uso di pannelli basati su materiali diversi dal silicio. Questa categoria di prodotti, detti moduli in film sottile, si differenzia per l’ancor più elevata resa, rispetto ai moduli “tradizionali”, quando sono colpiti da ombre o sono esposti ad est, ovest, o perfino a nord. Tra le varie tecnologie, sicuramente quella dei moduli in CIS (Copper Indium e Selenium) spicca sia per i maggiori rendimenti, che per la stabilità meccanica grazie alla cornice in alluminio (non sempre presente in altre tipologie di moduli in film sottile).
Garanzie
Ogni modulo fotovoltaico dispone di due tipi di garanzie: una sulla resa ed una sui difetti di fabbricazione; mentre per la prima la quasi totalità dei moduli fotovoltaici offre almeno 25 anni di garanzia (in alcuni casi può arrivare fino a 30 anni), per la seconda si passa dai 2 anni dei pannelli di minor qualità fino ai 25 per quelli di massima qualità.
Nello specifico, la garanzia sulla resa deriva da un test standard a cui vengono sottoposti tutti i moduli, a seguito del quale si certifica che, con un irraggiamento di 1.000 W per mq (ed altre condizioni ambientali particolari) il singolo pannello produce una certa potenza picco di Watt (Wp): la garanzia sul rendimento assicura quindi al Cliente che dopo 25 anni il modulo non abbia perso oltre una certa percentuale (solitamente il 20%, ma può essere anche inferiore) della potenza nominale inizialmente misurata con il test standard.
Smaltimento
Grazie ad una direttiva dell’Unione Europea i moduli fotovoltaici devono essere considerati “apparecchiature elettriche ed elettroniche” e, in quanto tali, il loro smaltimento deve seguire le procedure RAEE.
I moduli fotovoltaici, rispetto a molti altri apparecchi elettronici, oltre ad avere una vita utile molto più lunga (fino almeno a 25 anni, ma si può anche arrivare oltre), sono altamente riciclabili: le aziende più all’avanguardia specializzate per il loro smaltimento, ad oggi riescono infatti a recuperare quasi il 98% del peso di ogni singolo pannello!
La Energy Edil Engineering di Ancona, leader nella Regione Marche, offrendo impianti fotovoltaici chiavi-in-mano, garantisce al Cliente il versamento del contributo per ogni singolo pannello a Consorzi nazionali ed internazionali per il riciclo dello stesso modulo a fine vita (per esempio al consorzio Cobat).
Grazie a ciò, il Cliente non dovrà sostenere in futuro alcun onere per lo smaltimento dei propri moduli, ad eccezione delle opere di smantellamento degli stessi dalla loro posizione di ancoraggio all’edificio o al suolo.