PRATICHE EDILIZIE
Con il termine pratiche edilizie si intende l'insieme delle procedure e dei documenti necessari per apportare delle variazioni ad un immobile.
La DIA (Denuncia di Inizio Attività), il permesso di costruire, la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività), la Sanatoria (per chi deve sanare una situazione pregressa di abuso mai dichiarato, di varie entità) sono tutte pratiche edilizie.
Dopo aver effettuato un'indagine accurata, sia sotto l'aspetto urbanistico che edilizio locale, vengono predisposti una serie di elaborati tecnici e relazioni di dettaglio atti ad ottenere l'autorizzazione per procedere alla costruzione/ristrutturazione di un edificio.
Le pratiche edilizie devono essere redatte da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra, perito), iscritto ad un ordine/collegio professionale.
Dal 2010 la DIA è stata, per la maggior parte dei casi, sostituita dalla SCIA. Tuttavia la DIA ancora oggi esiste e può essere utilizzata, per le varianti in corso d'opera, invece di un permesso di costruire, qualora si apportino modifiche non sostanziali. È oggi pertanto richiesta la SCIA, per opere edilizie che possono essere eseguite a seguito di comunicazione inizio lavori (CIL), ossia opere di manutenzione straordinaria, restauro conservativo, ristrutturazione edilizia.
Il permesso di costruire è un'autorizzazione amministrativa prevista dalla legge italiana, concessa dal comune, che autorizza l'attività di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, in conformità agli strumenti di pianificazione urbanistica.
In linea generale le nuove costruzioni e gli interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica di un certo rilievo sono quasi sempre soggetti al rilascio del permesso di costruire che, generalmente, è soggetto al pagamento di oneri concessori.